
“Scadenze definite e risultati concreti”. Così l’assessore provinciale all’ambiente ed enti locali Giulia Zanotelli, sull’iter di gestione del ciclo dei rifiuti, secondo le tappe previste dal Piano provinciale, anche alla luce delle ricostruzioni apparse sulla stampa. “Il nostro impegno è costante, fondato su atti già avviati e un cronoprogramma preciso, che garantisce al Trentino un percorso trasparente e coerente che a inizio 2026 porterà alla definizione della localizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti, alla quale seguirà la progettazione”, commenta Zanotelli in una nota, rimarcando come la collaborazione istituzionale rappresenti il motore principale dell’intero sistema. La costituzione dell’Egato (Ente di governo dell’ambito territoriale ottimale) sarà formalizzata entro febbraio 2026, con la convocazione dell’assemblea e la nomina degli organi. Sempre a febbraio sarà completata e trasmessa all’Ente la relazione tecnica che definirà in modo puntuale dimensionamento, tecnologia e ipotesi di localizzazione dell’impianto destinato a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti. Una volta condivisi indirizzi e scelte strategiche, nel corso del 2026 potranno prendere avvio progettazione, valutazione di impatto ambientale, iter autorizzativi e successiva realizzazione dell’infrastruttura. L’iter indicato dall’assessore – prosegue la nota – si inserisce peraltro in un contesto che vede il Trentino ai vertici nazionali nella gestione dei rifiuti da parte della comunità. L’ultimo dato provinciale aggiornato al 2024 registra una raccolta differenziata che sfiora l’83%, con picchi che superano l’85% in alcuni territori. Si tratta di risultati che confermano l’efficacia della sinergia tra la Provincia – che traccia gli obiettivi e il percorso strategico – e le realtà locali che operano concretamente sul territorio. I dati dimostrano che sono stati raggiunti gli obiettivi fissati con il 5° aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, che prevedeva il raggiungimento di una raccolta differenziata di almeno l’80% in tutti i singoli bacini provinciali entro la fine del 2028. (ANSA)